Madre Natura può aiutare anche virtualmente?

I ricercatori stanno verificando se anche le immagini della natura registrate artificialmente favoriscono il processo di guarigione dei pazienti. Hanno iniziato con le cascate di Krimml.

Esistono prove dell'effetto curativo della contemplazione della natura nel recupero dalle malattie. Ad esempio, uno studio pubblicato nel 1984 dal professore di architettura Roger Ulrich è ormai considerato un classico. Egli ha scoperto che la degenza in ospedale dei pazienti che potevano vedere alberi verdi dalla finestra era significativamente più breve di quella dei pazienti che guardavano un muro di mattoni. Gli scienziati di Salisburgo vogliono ora scoprire se anche la natura artificiale, generata al computer, ha un effetto simile.

A tal fine, si utilizzano metodi VR per portare i pazienti in ambienti creati artificialmente e misurare le loro funzioni corporee. Confrontando i valori misurati con quelli dei pazienti che si trovavano nella natura reale, si può determinare se la realtà è "superiore" al mondo artificiale.

Cascate virtuali

L'Università privata di medicina Paracelsus (PMU) di Salisburgo ha trovato un partner per questo progetto nella FH Salzburg. Il laboratorio testerà prodotti e servizi che utilizzano le tecnologie VR nel trattamento delle malattie. Il primo progetto dei due partner di cooperazione è stato l'esame di pazienti con bronchite cronica ostruttiva (BPCO) in una versione virtuale delle cascate di Krimml. Per creare il modello virtuale, i ricercatori si sono recati alle cascate reali nel Parco Nazionale degli Alti Tauri.

Lì hanno utilizzato dei droni per scattare numerose foto del paesaggio a diverse altezze. Hanno anche registrato il paesaggio sonoro in loco con un microfono a 360 gradi. Gli esperti multimediali dell'Università di Scienze Applicate di Salisburgo hanno poi utilizzato i dati per creare un'immagine panoramica bidimensionale dell'area e una ricostruzione 3D. Hanno ottenuto l'effetto di profondità con un software fotogrammetrico.

Nella parte clinica dello studio, a 60 soggetti è stato chiesto di indossare gli occhiali VR e di rimanere per un po' nel mondo virtuale. Le misurazioni mediche parallele si sono concentrate sulle funzioni cardiache e polmonari. È noto che il soggiorno presso le cascate reali provoca uno stato di rilassamento. Il battito cardiaco si normalizza, il respiro diventa più profondo, la saturazione di ossigeno nel sangue aumenta e la frequenza respiratoria rallenta e si sincronizza con il battito cardiaco. Inoltre, i gas infiammatori nei polmoni si riducono.

La sperimentazione clinica è stata completata alla fine del 2018 ed è attualmente in fase di valutazione. Resta da vedere se gli effetti della natura virtuale siano davvero pari a quelli della natura reale. "Non si tratta di mondi virtuali che sostituiscono l'esperienza reale della natura", sottolinea Hartl. Il gruppo target dei risultati della ricerca è piuttosto costituito da persone che per motivi medici non possono uscire nella natura perché costrette a letto. Oppure, come nel caso dei pazienti affetti da BPCO, perché il basso livello di ossigeno atmosferico delle cascate di Krimml sarebbe controproducente per loro.

Esercizi con un avatar

"La sfida più grande nella creazione del modello è la cascata stessa", afferma Markus Tatzgern. "Attualmente stiamo lavorando per migliorare il modello 3D". Un altro obiettivo dei ricercatori è lo sviluppo di un "exergame" (una parola inventata da "esercizio" e "gioco"). Un avatar accompagnerà i pazienti nella realtà virtuale mentre eseguono esercizi di terapia respiratoria. Altamente personalizzato, adattato al rispettivo tipo di malattia, dovrebbe riconoscere automaticamente il grado di esecuzione degli esercizi da parte del paziente. È ipotizzabile anche uno scenario basato sul social networking, in cui diversi pazienti si incontrano in una stanza virtuale ed eseguono gli esercizi insieme.

Altre domande di ricerca riguardano la metodologia stessa. L'obiettivo è scoprire quanto deve essere realistico il mondo artificiale per avere un effetto medico. Deve sempre essere una rappresentazione 3D o è sufficiente un panorama 2D? E quali rappresentazioni hanno un effetto simile? La vista di alberi? Dell'acqua? I suoni della natura? Infine, ma non per questo meno importante, il Laboratorio di Fisiologia in Realtà Virtuale di Ecomedicina vuole essere anche un luogo di insegnamento dove i giovani scienziati possono essere formati e scrivere le loro tesi.

Fonte: derstandard

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