L'intelligenza artificiale e la realtà aumentata (AR) combinate insieme potrebbero un giorno facilitare la comunicazione tra udenti e sordi. Uno studente ha sviluppato un'applicazione che riconosce e traduce in tempo reale i gesti dell'alfabeto delle dita.
I programmi con intelligenza artificiale aiutano già le persone sorde e sordomute a comunicare traducendo il linguaggio parlato in linguaggio scritto. Il percorso di comunicazione inverso, cioè dalle persone sorde a quelle udenti, è più difficile, poiché la maggior parte non capisce né l'alfabeto delle dita né il linguaggio dei segni.
Ricardo Santana studia ingegneria aerospaziale alla Delft University of Technology (Paesi Bassi), dove si occupa, tra l'altro, di tecnologia AI. In uno dei suoi progetti di ricerca, Santana ha addestrato un'intelligenza artificiale a riconoscere i caratteri dell'alfabeto digitale nordamericano.
Gli occhiali AR aiutano a capire
Con l'applicazione, può visualizzare ogni lettera usando solo i gesti. L'intelligenza artificiale riconosce i caratteri in tempo reale e visualizza la lettera corrispondente sopra la mano.
Se un giorno gli occhiali AR si affermeranno, potrebbero tradurre i gesti direttamente nel campo visivo dell'utente e quindi aiutare la comunicazione. Questo avrà un grande impatto su molte persone: Secondo Human Rights Watch, più di 70 milioni di persone nel mondo utilizzano il linguaggio dei segni. L'AR eliminerebbe una barriera importante per loro.
Il tracciamento delle mani di Quest consente la comunicazione con i non udenti
La tecnologia dovrebbe anche aiutare gli udenti a imparare l'alfabeto delle dita o il linguaggio dei segni. Abbiamo già visto le prime innovazioni in questa direzione con la realtà virtuale: Uno studente svizzero ha sviluppato un'applicazione VR per Quest, in cui è possibile esercitarsi con l'alfabeto delle dita imitando i segni con le proprie mani, come abbiamo riportato in precedenza.
Il fatto che la VR e l'AR possano supportare le persone con varie limitazioni fisiche può essere visto in diverse applicazioni. Ad esempio, esistono vari approcci per le persone non vedenti in cui la VR ha lo scopo di permettere loro di "vedere" o "esplorare gli spazi", come ad esempio varie Rapporti hanno già dimostrato.
Fonte: Misto